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Donna anziana in palestra
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Benvenuta!

Mi chiamo Sara, sono un'infermiera, specializzata nel trattamento delle Problematiche Pelvi-Perineali

Quello che amo di più di questo lavoro è seguire i pazienti in un percorso di consapevolezza e cura del proprio corpo, con l'obiettivo di migliorare le funzionalità del Pavimento Pelvico, con conseguente miglioramento dello stile di vita.

Il mio approccio non cura solo il sintomo ma cerca un percorso adeguato alla persona, utilizzando le tecniche migliori di Riabilitazione del Pavimento Pelvico, con l'ausilio di Biofeedback a Milano e Pavia.

CHE COS'E' IL PAVIMENTO PELVICO

Il pavimento pelvico rappresenta la struttura di chiusura caudale della cavità addominale.

E’ un sistema molto complesso formato da una struttura ossea che fa da sostegno a legamenti e muscoli e tutti insieme sostengono gli organi pelvici contenuti nella cavità, vescica ed uretra, vagina ed utero, ano e retto.

Ha la funzione importantissima di sostegno e di protezione di questi organi, ma soprattutto influisce sulle funzioni di questi organi.

E' fondamentale per la sfera sessuale (vagina), importantissimo per la contenzione urinaria (uretra e vescica), regola la funzione di evacuazione.

Il pavimento pelvico si contrae ogni volta che aumenta la pressione all’interno dell’addome, contenendo la spinta verso il basso e quindi impedendo la fuoriuscita di urine feci e gas.

La contrazione determina la chiusura degli sfinteri, il rilascio determina l’eliminazione di urina e feci.

 

Quindi se il Pavimento Pelvico perde di tono si mostreranno i sintomi legati a questi organi e a queste funzioni.

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STORIA: PERCHE' SE NE PARLA COSI' POCO?

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La riabilitazione del Pavimento Pelvico  è una pratica clinica che ha una lunga storia ma solo da pochi anni, perlomeno in Italia, ha avuto un’ accelerazione. 

Questo tipo di riabilitazione tratta una sfera particolarmente intima della persona, per questo è sempre stato un argomento tabù.

Nonostante già dagli anni 50 questo tipo di trattamento fosse una terapia di elezione per le incontinenze urinarie, solo da pochi anni se ne parla apertamente.

Oggi l’informazione e le conoscenze sempre più mirate verso certe problematiche, hanno portato a parlare con più libertà e a considerare il trattamento riabilitativo del Pavimento Pelvico la vera cura a molte disfunzioni finora tenute nascoste.

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PICCOLA INTRODUZIONE

Conoscere, saper gestire, imparare ad usare il Pavimento Pelvico e tenerlo allenato è fondamentale nella vita di una Donna. 

Iniziare precocemente a prenderne coscienza significa prevenire molte problematiche legate alla sfera più intima.

Durante la vita ci sono due fattori Naturali che sono fondamentali nell'esordio delle Problematiche del Pavimento Pelvico: il PARTO e la MENOPAUSA, entrambe provocano un indebolimento delle strutture muscolari e della sua tenuta. 

Il parto è sempre un trauma a livello della pelvi, perché provoca uno stiramento dei fasci muscolari, sia durante il periodo di gestazione, dovuto al peso del nascituro, sia durante il periodo di espulsione.

Non sempre dopo questo evento tutto torna alla normalità.

In Menopausa invece, molto spesso, la minor produzione di ormoni influenza la produzione di collagene, diminuendo la tonicità di tutti i muscoli, il nostro sguardo è rivolto all'importanza del cedimento del

Pavimento Pelvico e del tratto uro-genitale.

 

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Se pensi di aver bisogno di un consiglio,

contattami e ti aiuterò a trovare il percorso

giusto per te.

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OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE

Terapie riabilitative posturali e muscolari abbinate a trattamenti combinati di stimolazione elettrica  locale e periferica (Stimolazione del nervo tibiale), e Biofeedback sono ormai il miglior approccio per riuscire a trovare, dove possibile, soluzioni diverse da quelle chirurgiche.

E’ fondamentale il benessere fisico ma è altrettanto importante portare le donne a ritrovare la sicurezza del proprio corpo e a ritrovare l’equilibrio e la serenità.

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L’abilità del terapista sta nell’individuare il protocollo più adatto alla paziente a ai suoi disturbi.

 

Ottimizzando lo stato di tonicità della muscolatura pelvica si migliora il supporto agli organi che vi sono contenuti, migliorando di conseguenza la sintomatologia ad esso correlata.

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BIOFEEDBACK

E’ una tecnica di trattamento che utilizza un apparecchio elettromiografico che attraverso una sonda interna o elettrodi esterni è in grado di rilevare la capacità di contrazione dei muscoli e di misurarne il tempo.  

La paziente in tempo reale attraverso un segnale visivo e sonoro può capire se riesce ad attivare correttamente i muscoli del Pavimento Pelvico.

Grazie a queste informazioni possiamo aiutare la paziente a riconoscere e a correggere il movimento, per favorirne l’apprendimento e  ad interiorizzare un movimento che normalmente è involontario. 

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ELETTROSTIMOLAZIONE
Consiste nell'applicazione di corrente elettrica attraverso delle sonde vaginali o anali, a seconda dei casi . 

Si utilizzano per attivare i muscoli della pelvi e favorire la presa di coscienza del paziente.

E' soprattutto terapia di elezione per le incontinenze da sforzo, da urgenza e mista e nell'incontinenza fecale.

Attraverso l'elettrostimolazione si può intervenire sul Dolore Pelvico Cronico con stimolazioni atte a diminuire il dolore.

CHINESITERAPIA

Sono esercizi conosciuti come "esercizi di Kegel" ma ci si riferisce ad esercizi di contrazione e rilassamento del Pavimento Pelvico. I muscoli del Pavimento Pelvico si coordinano con i muscoli addominali, con il diaframma respiratorio e con il cingolo pelvico e per questo, il lavoro di rieducazione non è solo locale ma programmato in base alle difficoltà della paziente. 

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STIMOLAZIONE DEL NERVO TIBIALE

NEUROMODULAZIONE

La stimolazione del nervo tibiale è una forma di stimolazione elettrica che può essere effettuata utilizzando elettrodi transcutanei (ossia di superficie) o percutanei (ossia ad ago).

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Lo scopo di questo tipo di stimolazione è quello di risalire attraverso il nervo tibiale al nervo pudendo ed al muscolo elevatore d'ano fino al midollo spinale, per resettare i meccanismi del parasimpatico che regolano la funzionalità meccanica e neurologica del pavimento pelvico.

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inizialmente indicato nelle INCONTINENZE DA URGENZA urinaria e defecatoria, nelle ritenzione urinaria, nella stipsi, nel Dolore Pelvico Cronico, questa metodica ormai è diventata la terapia più utilizzata per molte patologie legate al pavimento pelvico.

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QUALITA’ DI VITA

La riabilitazione del Pavimento Pelvico è uno strumento utile ed efficace per trattare diversi disturbi che possono invalidare la vita di una donna.

Questi disturbi, a lungo andare

  • possono portare a situazioni di imbarazzo e frustrazione 

  • possono portare ad atteggiamenti depressivi dovuti al dolore o al fastidio cronico 

  • possono alterare l’immagine di sé con la riduzione della propria autostima

  • possono provocare alterazioni della relazione di coppia

  • possono provocare isolamento sociale per paura di trovarsi in situazioni che rendano manifesto il problema

  • possono limitare le attività quotidiane ma anche lavorative

  • possono limitarci nell’attività fisica

  • possono dare stanchezza mentale e fisica

 

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Non curare il sintomo ma la persona.

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Se pensi di aver bisogno di un consiglio,

contattami e ti aiuterò  a trovare il percorso

giusto per te.


                       Sintomi:

SENSO DI PESANTEZZA PELVICA

- SENSO DI INGOMBRO VAGINALE

- DOLORE DURANTE I RAPPORTI

- INCONTINENZA URINARIA

- DOLORE DURANTE LA MINZIONE

- INFEZIONI DELLE VIE URINARIE RICORRENTI

- INCONTINENEZA FECALE/STITICHEZZA

- MAL DI SCHIENA

- DOLORE PELVICO CRONICO  (a questa patologia bisogna dedicare un capitolo a parte)

 

Questi sintomi possono presentarsi singolarmente, ma nella maggior parte dei casi, vengono compromesse più funzioni e quindi si presenta nel paziente una concomitanza di sintomi che non devono spaventare ma che vanno affrontati con terapie mirate.

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PROLASSO

Il prolasso consiste nella discesa in vagina di uno o più organi pelvici a causa dell'indebolimento e/o di una lesione a carico del Pavimento Pelvico

Viene definito cistocele se è a carico della vescica,

isterocele se è a carico dell'utero, rettocele se è a carico del retto.

L'isterocele viene classificato in 4 stadi in base all'entità della protrusione (I,II,III,IV), 

Tra i fattori predisponenti troviamo il Parto, il 50% delle donne sviluppa un prolasso dopo il parto anche se lieve, l'obesità, la tosse cronica, la stitichezza e la consuetudine a lavori pesanti.

La terapia riabilitativa del Pavimento Pelvico è efficace nelle donne con Prolasso di I e II grado, negli altri casi il trattamento è indirizzato verso l'intervento chirurgico, viene comunque consigliata una terapia nel post-operatorio per facilitare la ripresa ed impedire il riformarsi della patologia.

La riabilitazione del Pavimento Pelvico si è dimostrata efficace nel ridurre i sintomi , come sensazione sgradevole di ingombro vaginale, senso di pesantezza nel basso ventre e talvolta dolore, ma soprattutto efficace nell'evitarne il peggioramento.

La Riabilitazione del Pavimento Pelvico rappresentala prima scelta di intervento, non presenta effetti collaterali, in caso di insuccesso non peggiora la situazione.

L'obiettivo è quello di ripristinare una funzione danneggiata attraverso un percorso personalizzato con l'ausilio di chinesiterapia, Biofeedback ed elettrostimolazione.

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Pessario Cubico

Per le donne sportive o che lavorano molte ore in piedi è possibile valutare l'uso del Pessario Cubico.

Un dispositivo semplice da utilizzare e da rimuovere,

un cubo con le pareti a ventosa che ne impedisce la fuoriuscita, serve a ridurre la sensazione di pesantezza e a riportare in posizione l'utero nella pelvi.

Impedisce il peggioramento del prolasso, può essere usato in attesa di intervento, può essere usato per fare sport, facilità lo svuotamento vescicale e rettale, facilita  e aumenta l'efficacia della riabilitazione.

Va rimosso la sera e durante il ciclo mestruale.

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INCONTINENZA URINARIA

Il temine incontinenza urinaria

comprende in modo generico

tutti i tipi di perdite involontarie

di urina.

Le cause dell'incontinenza sono molteplici

e a cause diverse corrisponde un diverso

tipo di incontinenza.

Cambia anche la portata delle perdite e la gravità del sintomo.

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INCONTINENZA URINARIA DA STRESS

Si intende quella condizione in cui le perdite di urina sono causate da uno stimolo come tosse , starnuti, uno scoppio di riso o uno sforzo che produce un aumento della pressione addominale e di conseguenza una pressione sulla vescica.

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INCONTINENZA URINARIA DA URGENZA

Si intende quella condizione per la quale si avverte uno stimolo impellente di urinare e non si riesce a trattenere la pipì.

 

INCONTINENZA URINARIA MISTA

Si intende quella condizione in coesistono le prime due.

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Si stima che colpisca circa 200 milioni di persone al mondo, 

Colpisce le donne molto più degli uomini, nelle donne molto spesso compare dopo uno o più parti, o in Menopausa.

In Italia colpisce 1donna su 5, circa il 20% delle donne tra i 45/50 anni, sopra i 65 anni la percentuale aumenta considerevolmente. 

Nella donna in gravidanza si può avere una perdita di tonicità del Pavimento Pelvico e un stiramento dell'uretra dovuti al peso del nascituro nel periodo di gestazione e allo stiramento muscolare durante la fase espulsiva che possono provocare più o meno incontinenza grave.

In Menopausa il lento impoverimento di ormoni e la diminuzione di collagene, possono portare alle perdita del tono del Pavimento Pelvico che ha la funzione di interrompere il flusso durante la minzione.

La mancanza di collagene può portare alla perdita del tono della muscolatura che avvolge l'uretra e di conseguenza all'incontinenza.

La riabilitazione del pavimento pelvico, raccomandata dall'International Continence Society, nel 70% dei casi porta alla guarigione e nel 30% dei casi restanti porta ad un miglioramento rispetto alla sintomatologia iniziale e ad un miglioramento della qualità di vita.

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INCONTINENZA FECALE

L'incontinenza fecale è un disturbo caratterizzato dalla perdita involontaria di feci e gas intestinali.

Chi ne soffre non riesce a controllare, in parte o del tutto, lo sfintere anale esterno e/o  manca il riflesso dello sfintere anale interno.

Generalmente è legata  a traumi, come lesioni da lacerazioni da parto, episiotomia, a volte alla perdita di tono dei muscoli del Pavimento Pelvico per cause che possono essere diverse, come danni al sistema nervoso o danni causati da interventi chirurgici.

E' un disturbo altamente invalidante, che ha un impatto pesante sulla qualità di vita di chi ne è affetto e ne limita i rapporti sociali.

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Generalmente colpisce 1/2% della popolazione. 

Si manifesta con vari livelli di gravità, da una modesta perdita di gas, all'incapacità totale di controllare la defecazione.

E' più frequente nelle donne, per una maggiore lassista dei muscoli pelvici dovuti a Parti o alla Menopausa

Il Muscolo Elevatore dell'Ano è il muscolo più rappresentato nel Pavimento Pelvico.

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 L'incontinenza può essere caratterizzata da uno stimolo impellente senza capacità di rinviarla (incontinenza da urgenza) o avvenire inconsapevolmente (incontinenza passiva).

La perdita involontaria di gas intestinale non deve essere sottovalutata, è il primo segnale di un alterazione che potrebbe peggiorare.

Non vanno tenuti in considerazione episodi isolati, perché potrebbero essere legati a disfunzioni isolate, irritazione, cattiva alimentazione, chi soffre di incontinenza non riesce a controllare lo stimolo, a volte nemmeno lo avverte.

Si parla di incontinenza quando si verificano almeno due episodi la settimana.

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Cause:

- Lesioni da parto, episiotomia

- Prolasso rettale, caratterizzato dalla lassità dei tessuti      del retto che sporgono al di fuori dell'ano o della vagina.

- Stipsi, diarrea cronica o acuta, sono condizioni che  possono alterare la resistenza dei muscoli  o creare danni  ai nervi coinvolti nel controllo della defecazione.

- Incontinenza urinaria, spesso precede l'incontinenza    fecale.

- Sindrome dell'intestino irritabile

- Interventi chirurgici

- Emorroidi

- Stress

- Traumi 

- Infezioni 

- Intolleranze

- Malattie Croniche, sclerosi multipla o diabete.

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Quando è il momento di rivolgersi ad uno specialista?

Spesso si tende a sottovalutare la situazione, pensando a cause legate ad alimentazione, irritazione, stile di vita. Ci si accorge del problema a volte un po tardi.

Quindi spesso ci si rivolge ad uno specialista nel momento in cui questo disturbo altera la qualità della nostra vita. Bisognerebbe rivolgersi ad un specialista alla comparsa dei primi sintomi.

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Una volta fatta la diagnosi il percorso curativo può prendere varie strade in base alla gravità.

Si parte dalla Riabilitazione del Pavimento Pelvico per finire quando non si riesce a recuperare la funzione ad interventi chirurgici, per fortuna sempre meno invasivi.

E' fondamentale un cambio di stile di vita dal punto di vista alimentare, per eliminare tutte quelle sostanze che possono portare ad irritazioni, feci solide sono più facili da contenere.

Bisogna intervenire con terapie atte a rinforzare i muscoli che coinvolgono la defecazione, stimolare la propriocezione. La riabilitazione è fondamentale

sia per curare dove è possibile, sia per prepararsi ad un eventuale intervento chirurgico.

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Il percorso riabilitativo varia da caso a caso in base alla gravità del paziente. E' un percorso che affianca chinesiterapia con esercizi del controllo muscolare, a trattamenti di elettrostimolazione con sonde anali e trattamenti di stimolazione riflessa del nervo tibiale, che trasmette uno stimolo ai nervi del midollo spinale che controllano la funzione del Pavimento Pelvico.

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MENOPAUSA

La Menopausa non è una malattia ma un cambiamento NATURALE del nostro corpo.

E' caratterizzato da cambiamenti FISICI ma anche PSICHICI che influiscono sul nostro stile di vita.

Per noi donne la Menopausa era un TABU', qualcosa da nascondere, era indice di vecchiaia. Oggi fortunatamente non è più così.

Se andiamo in menopausa a 50/55 anni non possiamo considerarci 'vecchie'. Siamo donne attive sia in ambito familiare che di comunità, inserite in contesti lavorativi importanti, parte di un sistema fondamentale per la società.

La vita media di una donna è di circa 85 anni, abbiamo davanti un terzo della nostra vita, dobbiamo imparare a dare importanza a NOI e ai cambiamenti del nostro corpo

Accettare i cambiamenti è il primo passo per vivere in SERENITA' questa parte della nostra vita.

IL secondo passo è prendersi cura del proprio corpo, accettarsi non vuol dire trascurarsi.

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Dobbiamo iniziare a pensare un po più a noi, abbiamo passato la prima parte della nostra vita a prenderci cura degli altri adesso dobbiamo pensare di occuparci del nostro IO.

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Dobbiamo iniziare a pensare ai cambiamenti in maniera consapevole e senza vergogna, perché non ci si deve vergognare di caldane, di essere più sensibili, più emotive, è una cosa naturale chi ci circonda deve essere a conoscenza di questi cambiamenti che possono essere anche positivi.

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Dobbiamo affrontare questo momento rivolgendoci a dei professionisti, entrare in Menopausa è un percorso lento,

il nostro corpo cambia un pò alla volta, alcuni disturbi vanno riferiti al proprio ginecologo di fiducia e trattati con le giuste figure.

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Dobbiamo cambiare il nostro stile di vita, si dorme meno, si fa più fatica, la giornata diventa più lunga,

dobbiamo imparare a ottimizzare le nostre energie. 

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Dobbiamo trovare un corretto regime alimentare, ognuno di noi conosce il proprio corpo e conosce cosa è giusto e cosa è sbagliato in una alimentazione equilibrata ma in Menopausa cambia il nostro metabolismo, a volte rivolgersi ad un professionista può dare lo spunto per una visione diversa. 

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Dobbiamo tenerci in forma e fare la corretta ginnastica. Se sei sempre stata una sportiva, sai già l'importanza del tenersi in forma e quanto l'assiduità sia fondamentale. In Menopausa per chi non lo ha mai fatto è fondamentale, andare in palestra, piscina, camminare allenare il proprio Pavimento Pelvico.

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In Menopausa la riduzione di ormoni determina un cambiamento funzionale dell'apparato uro-genitale, in particolare le donne riferiscono disturbi  legati a vagina ed utero, vescica ed uretra, ma anche problemi legati alla stitichezza.

Perché? Perché proprio in questi apparati  avvengono soprattutto questi cambiamenti?

TUTTA COLPA DEL PAVIMENTO PELVICO.

Come già detto la muscolatura pelvica riveste un ruolo fondamentale nel fornire supporto agli organi pelvici e nel mantenimento della tonicità di tutto il perineo. 

L'importanza dell'allenamento pelvico ormai è supportata da molti studi, ma soprattutto dai risultati ottenuti e dal riscontro positivo delle pazienti.

E' fondamentale per la prevenzione dell'incontinenza urinaria, nel trattamento di prolassi non chirurgici (che non necessitano di intervento), ma anche nel prevenire difficoltà nei rapporti sessuali

IMPORTANTISSIMO: ottimizzare lo stato di tonicità della muscolatura pelvica, migliora il supporto alla stabilità della postura prevenendo e migliorando l'atteggiamento 'vecchieggiante' in avanti.

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Fattori che incidono sul tono del Pavimento Pelvico

  • Donne Pluripare

  • Parti Cesarei

  • Età

  • Obesità

  • Interventi chirurgici

  • Predisposizione Genetica

  • Disfunzioni Neuro-Muscolari e diabete

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DOLORE PELVICO CRONICO

Il Dolore Pelvico Cronico è definito come dolore intermittente o costante nella regione pelvica della durata di almeno 6 mesi, che non si verifica esclusivamente con le mestruazioni o i rapporti sessuali. 

Il Dolore Pelvico Cronico si presenta in medicina con la stessa frequenza dell'emicrania e della lombalgia.

Colpisce il 20% delle donne adulte.

La valutazione di questa patologia richiede molto tempo, inizialmente si ipotizzano varie cause e si consigliano molteplici esami, senza mai arrivare ad una diagnosi certa. Le donne che soffrono di questa Patologia, spesso sono stremate nel fisico dal dolore e nell'animo dal non trovare qualcuno in grado di risolvere i loro problemi. 

Bisogna arrivare, dopo aver escluso qualsiasi altra causa, alla consapevolizza che la patologia di cui si soffre è una sindrome che ha un nome  ben preciso DOLORE PELVICO CRONICO. 

Una patologia che mostra varie faccie, si può presentare in associazione a sintomatologie che variano da donna a donna, vulvodinia, vestibulodinia, clitoridodina, nevralgia del nervo pudendo.

Il fatto che non sia possibile conoscerne la causa, non deve far pensare che questo dolore non esista,

spesso queste donne vengono prese per 'matte'.

Purtroppo questo dolore, alla lunga porta a sentirsi depresse, inascoltate, spesso non capite, nemmeno

da chi gli sta vicino. 

E' importantissimo, fare diagnosi precocemente.

E' importantissimo intervenire per gestire il dolore quanto più possibile.

E' importantissimo cambiare l'alimentazione, togliendo dalla dieta cibi irritanti per il nostro intestino.

E' importante dove possibile cercare un supporto psicologico.

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Cosa succede alla nostra pelvi in questa situazione? 

Non tutte le patologie vanno trattate allo stesso modo

Nel caso del Dolore Pelvico Cronico si ha una situazione di infiammazione con conseguente ipertono del pavimento pelvico, quindi il trattamento di questa sindrome è il contrario di quanto detto finora.

Bisogna attuare una terapia atta a togliere tensione e a rilassare.

Attraverso massaggi interni e la stimolazione dei trigger point. 

Utilizzando tecniche postulari globali che mirano a ad allungare i muscoli e a riarmonizzare i muscoli nel loro insieme.

Molto spesso approcciarsi ed iniziare un percorso riabilitativo è molto difficile, le pazienti sono spaventate

dal dolore e dalla possibilità di peggiorare la situazione, ogni tipo di trattamento va personalizzato

e accettato dalla paziente.

isogna instaurare un rapporto di fiducia e permettere alle pazienti di sentirsi libere di rispettare i loro tempi.

La componente emotiva non è da sottovalutare, questa patologia nell' 87% delle donne provoca depressione,

nel 94% delle donne  provoca disinteresse verso il sesso.

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Purtroppo per questo tipo di patologia c'è ancora pochissima attenzione sociale, le donne colpite a volte stentano a raccontare.

Speriamo che venga presto inserita nelle classe di medicina di genere, per sensibilizzare le donne,

per far emergere le donne che non si curano, ma anche per sensibilizzare tutti i professionisti che rimandano superficialmente questa patologia a disordini psicologici.

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La conoscenza, la sensibilità e la preparazione di tutti i professionisti sono fondamentali per un approccio terapeutico adeguato.

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VULVODINIA

La Vulvodinia è una percezione dolorosa a livello vulaare, in Italia colpisce il 15% delle donne, dalla pubertà alla Menopausa.

Si distingue in vulvodinia SPONTANEA, quando il dolore o il fastidio sono avvertiti anche in assenza di stimolazioni e in vulvodinia PROVOCATA, quando i sintomi si presentano a seguito di una stimolazione, come la penetrazione o anche un semplice contatto.

Si distingue in generalizzata quando interessa tutta l'area vulvare o localizzata quando interessa precise zone (clitoridodinia, vestibulodinia).

 

SINTOMI

La vulvodinia provoca bruciore, irritazione, secchezza, tensione, sensazione simile a punture di spillo, sensazione di avere tagli sulla mucosa, disepitalizzazione, gonfiore.

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CAUSE

Le cause possono essere molteplici, infezioni ricorrenti, infiammazioni, lesioni del nervo pudendo, ipercontrattilità  vulvo-perineale, alterazioni genetiche, traumi, interventi chirurgici.

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Le donne riferiscono di non riuscire più ad indossare indumenti troppo stretti oppure ad andare in bicicletta.

Le donne che ne sono affette sono provate dal dolore e possono sviluppare sensazione di frustrazione, depressione, irritabilità.

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CURA

E' fondamentale la giusta diagnosi, bisogna rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia e iniziare la giusta terapia farmacologica. 

E' importante, innanzitutto, evitare i comportamenti che scatenano il dolore, usare abbigliamento ampio, usare assorbenti di cotone, usare indumenti intimi in fibra naturale.

In presenza di Vulvodinia, insieme alla paziente si valutano terapie per rilassare e diminuire il dolore.

Molto spesso il dolore non permette il contatto nella zona da trattare, è importante spiegare alla paziente che si più intervenite per via retrograda, senza nessun contatto con la zona colpita.

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PAVIMENTO PELVICO E MAL DI SCHIENA

Sono ormai numerosi gli studi scientifici che evidenziano una correlazione tra mal di schiena e una incompetenza della muscolatura del pavimento pelvico.

Il pavimento pelvico ha una correlazione molto stretta con la nostra colonna vertebrale, sia da un punto di vista meccanico sia funzionale.

I muscoli del pavimento pelvico si collocano all'interno del bacino e sono ancorati alle strutture ossee tra pube e coccige.

Il bacino è collegato a sua volta alla colonna sacrale, che ha la funzione di sostegno per tutta la colonna vertebrale.

Ogni movimento del bacino e dei suoi muscoli (pavimento pelvico), determina un cambiamento dell'equilibrio e delle pressioni della colonna vertebrale. quindi ogni problematica legata al bacino e ai suoi muscoli (pavimento pelvico), può determinare una sofferenza delle strutture della colonna vertebrale.

Il pavimento pelvico, oltre a tutte le sue funzioni, è corresponsabile della stabilità della colonna, soprattutto dell'area lombare, una incompetenza del pavimento pelvico può creare un indebolimento della stabilità lombare, con un aumento delle pressioni sulla colonna e relativo dolore.

Quando il dolore lombare è ricorrente nella vostra vita e soffrite anche di problemi correlati, come prolasso uterino e/o vescicale, incontinenza urinaria, stipsi, allora è importante iniziare un percorso di riabilitazione con professionisti esperti di trattamento del pavimento pelvico.

PAVIMENTO PELVICO E SESSUALITA'

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Il Pavimento Pelvico gioca un ruolo fondamentale nella sessualità della donna.

L' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce SALUTE, uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale, non semplicemente assenza di malattia. 

In quest'ottica di 'benessere' bisogna comprendere anche il 'benessere sessuale'.

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Le disfunzioni sessuali possono interessare le diverse fasi dell'atto sessuale:

desiderio, eccitazione, la capacità di raggiungere l'orgasmo, la soddisfazione dell'orgasmo.

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La sessualità femminile è molto più complessa di quella maschile, i fattori che possono influenzare l'atto sessuale sono molteplici e di varia natura ma soprattutto retaggi culturali, morali e sociali fanno in modo che qualsiasi problematica sia da nascondere, un Tabù

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La funzione sessuale nella donna può essere influenzata da vari fattori che a volte contribuiscono a creare una disfunzione. Fattori Psicologici, fattori ambientali e fattori fisici possono trasformare l'atto sessuale di godimento in una situazione sgradevole da evitare.

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Il primo ginecologo che si occupò di riabilitazione del pavimento pelvico fu il Dott. kegel, che inizialmente utilizzava questi esercizi per curare l'incontinenza, col tempo si accorse che le pazienti oltre a curare l'incontinenza avevano un miglioramento della vita sessuale.

Esiste una correlazione importante tra Pavimento Pelvico e sessualità.

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La comunicazione con le pazienti è fondamentale per capire quali siano le problematiche e risolverle, in collaborazione con tutte le figure professionali.

 

E' fondamentale il sostegno psicologico,

ed è importantissimo un percorso sinergico tra paziente, ginecologo e riabilitatore.

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Disturbi della sessualità 

Disturbi del desiderio

  • L'ipotono dei muscoli perineali può provocare una riduzione o l'assenza del piacere sessuale (nel post-partum o in menopausa)

  • Il dolore inibisce il desiderio di avere rapporti sessuali a volte li rende impossibili (es. esiti di episiotomia, traumi, distrofie).

  •  L'ipertono dei muscoli pelvici rende doloroso e          impossibile avere rapporti con conseguente calo del     desiderio.

Disturbi dell'eccitazione

  •  L'ipotono dei muscoli perineali può determinare una riduzione del desiderio sessuale e di conseguenza una riduzione della lubrificazione della vagina, facendo avvertire alla donna una sensazione sgradevole e dolorosa.

  •  Il dolore blocca l'eccitazione mentale e di conseguenza quella genitale.

  •  L'ipertono  dei muscoli pelvici provoca una  ipercontrattilità, a volte rendendo impossibile la      penetrazione.

Disturbi dell'orgasmo

  • L'ipotono dei muscoli, riduce la percezione del piacere   sessuale, quindi difficilmente si raggiunge la soddisfazione nel rapporto.

  • Il dolore inibisce il desiderio e la lubrificazione con conseguente difficoltà a raggiungere l'orgasmo.

  • L'ipertono dei muscoli pelvici provoca dolore, ridotta o mancata lubrificazione con difficoltoso o mancato orgasmo.

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Quanto è importante il pavimento pelvico nella vita di una donna? 

Mi basta guardare il paragrafo prima di questo, per capirne l'importanza e quanto tutto questo influenzi la nostra vita in modi diversi.

Effettivamente, una volta la nostra sessualità era un tabù, forse oggi iniziamo a parlarne un pò di più,

aiutate dai social e dal web. (ecco un suo uso profiquo)

Oggi le conoscenze e l'approfondimento di questi problemi, ci permettono di approcciarci in maniera diversa, trovando specialisti dedicati, percorsi adatti ad ogni persona e ad ogni problema, cercando, dove non è possibile curare, di alleviare la sofferenza.

La sensibilità verso queste tematiche è un obiettivo fondamentale per il benessere di tutto il genere femminile.

Spero con questo sito di aver dato qualche informazione in più a chi aveva bisogno, ma soprattutto a chi legge, la sensazione di non essere sola.

Se pensi di aver bisogno di un consiglio,

contattami ti aiuterò a trovare il percorso giusto per te.

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INCONTINENZA URINARIA NELL'UOMO

Rispetto alle incontinenze femminili, che spesso vengono accettate o nascoste per un pudore sociale, per l'uomo i disturbi legati alle basse vie urinarie comportano un impatto consapevole sulla qualità della vita, sono molto più sensibili e la ricerca di una soluzione al problema è un obiettivo fondamentale.

Nell'uomo i problemi di incontinenza sono legati principalmente alle conseguenze di  interventi di prostatectomia.

Si possono avere vari gradi di perdite, sia per il numero di eventi di perdita durante il giorno, sia per la quantità di urina persa, sia per la sensazione di urgenza.

Intervenire precocemente significa migliorare la qualità di vita, ritornare più velocemente alla vita lavorativa e sentirsi più sicuri nelle situazioni legate alla sessualità e all'intimità.

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ESERCIZI E BIOFEEDBACK

Iniziare a fare esercizio in previsione di un intervento chirurgico significa partire già col piede giusto. 

Nella grande maggioranza dei casi nessuno pensa alla parte riabilitativa prima, che sarebbe fondamentale per un lavoro di riconoscimento della funzione muscolare in un tempo di normalità. PROPIOCEZIONE.

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Dopo l'intervento chirurgico si perde una funzione involontaria di continenza, che va canalizzata in una contrazione volontaria dei muscoli del pavimento pelvico.

L'obiettivo principale è tornare prima possibile alla continenza delle urine.

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Esercizi muscolari mirati, con l'utilizzo del Biofeddback elettromiografico, cioè una visione diretta del lavoro, migliorano i risultati di tenuta dell'urina e i tempi di recupero nel post operatorio.

Se pensi di aver bisogno di un consiglio,

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Contatti
Sara Rosaria Tubbiolo

Infermiera, specializzata nel trattamento delle Problematiche Pelvi-Perineali

VISITE IN STUDIO A VIGEVANO, SAN MARTINO SICCOMARIO E PAVIA

Istituto di Cura Città di Pavia

Via Ponte Vecchio 27, Pavia

Emmebi Ambulatori Specialistici

Via Mascagni 41, Vigevano

MediPerson Poliambulatorio

Via F. Turati38/3 SanMartino Siccomario PV

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tel. 338 4149419

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